Alba Fucens un gioiello romano nascosto tra i monti d’Abruzzo

Alba Fucens: an ancient Roman jewel in the mountains of Abruzzo!

Sulla Tiburtina Valeria costruita dal console Marcus Valerius Maximus, a circa una giornata di viaggio (antico) da Roma vi è Alba Fucens che era una bella cittadina di più di 6,000 abitanti che si affacciava sul lago del Fucino. Oggi purtroppo il lago non esiste più perchè è stato incanalato per rendere la piana del Fucino completamente coltivabile, ed anche le temperature sono scese drasticamente se pensate che a causa del repentino cambio di peso del suolo verso il 1915 ci fu nella zona un terremoto terrificante che uccise circa 15,000 persone. La zona anticamente era piena di olivi, da questo deduco che il clima era molto mite rispetto al presente.

On the Tiburtina Valeria road that was built by the consul Marcus Valerius Maximus around 286 B.C. and reached Ostia Aterni the modern Pescara on the Adriatic Sea, at about a day travel (ancient time) from Rome, there is the castrum of Alba Fucens a beautiful town of more than 6,000 people on the Fucino lake. Altough today the lake does not exist anymore, because it has been channeled to let the fertile soils be entirely cultivated and for this reason the temperatures of the site have probably reduced drastically since then. Because of the different weights due to waters the lake, around 1915, when it was completely drained, there had been a terrible earthquake in which about 15,000 people died. The site was in fact entirely cultivated with olives and wine and, this meant that the weather was definitely cooler than it is now.

La città era situata all’intersezione dei territori abitati dai Marsi e dagli Equi, fu a lungo contesa fra i due popoli. Divenne colonia romana nel 303 a.c., ma solo successivamente le fu attribuito lo stato di municipio.
Sempre alleata di Roma, la difese contro Annibale nella seconda Guerra punica e le rimase fedele anche durante la Guerra Sociale. Per aver preso le parti di Mario contro Silla, il suo territorio fu lottizzato (centuriazione), e dato ai veterani dei luogotenenti di Silla. Coinvolta nella guerra tra Pompeo e Cesare, la città divenne roccaforte degli anticesariani comandati da Domizio Enobarbo che più tardi si arrese a Cesare.
In età imperiale fu luogo ricco e prospero come testimoniano i resti archeologici, tra cui un imponente anfiteatro voluto dal prefetto Macrone. Quest’ultimo, condannato da Caligola, per evitare la confisca dei beni decise di suicidarsi, ma prima, per lascito testamentario, fece costruire l’anfiteatro ad Alba Fucens, sua città natale.

The town was located in the lands of the Mars and Equii, who inhabited the region long before the Romans. And became a Roman colony in 303 B.C. However only long after considered a Roman municipality. It was a loyal ally of Rome, defending the capital against Hannibal in the second Punic War and during the internal civil wars between 88 and 87 B.C. which eventually led to the dissolution of the Roman Republic. Since it was in favour of Gaius Marius against Sulla, its territory was lotted (centuriatio) and given to the veterans and lieutants of Sulla. Involved in the war between Julius Caesar and Gnaeus Pompeius Magnus the town became a stronghold against caesareans controlled by the consul Gnaeus Domitius Ahenobarbus who later surrendered to Julius Caesar.

During the Imperial times it was a rich and prosperous as the archaeological remains of the site reveal, among which an immensely beautiful amphiteather built by the prefect Macronus. The history told us that he was condemned by Caligula and before he could confiscate all his properties he made will to built the amphitheater in his natal town, Alba Fucens.

 

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Tra le rovine di Alba Fucens riportate alla luce si possono ammirare il macellum o mercato, le terme, ricche di mosaici con raffigurazioni marine, i bagni, maschili e femminili, e il sacello di Ercole.

In the site we can see the macellum, the market and the thermal baths which are rich of mosaics with marine representations and the sacellum of Hercules.

Strutturata come un tipico forte romano, la città si sviluppa lungo una griglia di cardi e decumani. Percorrendo il decumano massimo (Via del Miliario), è possibile visitare i resti di un’antica domus romana divisa in vani con i caratteristici mosaici, i muri a secco, gli spazi votivi, e passeggiare fra le colonne del peristilio rialzate dagli archeologici. Di particolare fattura la pietra miliare raffigurante un combattimento di gladiatori con un’iscrizione dedicata all’imperatore Magnenzio che indica la distanza da Roma (68 miglia romane). All’opposto, lungo la via cosiddetta dei Pilastri, si trovano le taberne con i pavimenti originari, le condutture di piombo dei lavandini e i banconi per la mescita.

The town was structured as a typical Roman castrum and developed along the Cardo and Decumano, which was a distinctive perpendicular shape of two streets crossing each other. In the principal decumano, one can see the remains of an ancient Roman domus (villa) with rooms decorated with mosaics, votive spaces dedicated honour the Gods and places to walk among the columns of the peristilium. There is a very beautiful milestone in which there is a representation of a gladiators’ fight dedicated to the emperor Magnentius and showed the distance of the town from Rome (68 Roman miles). On the other side, in the Pilasti road, there are the taverns with the original pavements, the Roman lead pipes of the sinks and the counters used to show and sell the goods.

The massive walls of the town are still well preserved and was more than 3km of circumference.

Ben conservate sono le mura ciclopiche a difesa della città che contava quattro porte e si estendava per ben 3 km intorno all’abitato.
I resti del teatro cittadino, situato sul Colle Pettorino, uno dei tre contrafforti naturali del luogo, lasciano immaginare come fosse ricca la vita culturale di Alba Fucens finanziata dai ricchi commercianti dell’epoca.
Tra le rovine di Alba Fucens riportate alla luce si possono ammirare il macellum o mercato, le terme, ricche di mosaici con raffigurazioni marine, i bagni, maschili e femminili, e il sacello di Ercole.
La città sotterranea, esplorata per la prima volta dall’archeologo irlandese Dodwell, rivela un efficiente sistema fognario (la cloaca maxima) in opus poligonale, un esempio unico in tutta Italia ancora oggetto di studio da parte di archeologici e speleologi.

Di particolare interesse è la Chiesa di San Pietro del XII secolo, semidistrutta dal terremoto del 1915. Costruita sul colle più alto, al di sopra di una cripta pagana appartenente al Tempio di Apollo, la chiesa cristiana conserva ancora testimonianze scultoree, come le colonne tortili della parete divisoria (iconostasi), di scuola cosmatesca.
Di gran pregio è l’abside della chiesa che nella parte esterna è decorata da motivi teriomorfi.

Il sito merita una visita ma ovviamente in autunno ed in estate perché essendo in montagna è molto freddo in inverno ed esposto ai venti.

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3lifeblog

Former National Triathlon athlete, now ancient and forgotten sites hunter, mountain biker and open waters swimmer. Love ancient Romans and Etruscan civilizations. Follow my discoveries!

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